3 cose belle del 2018 che mi porto nel 2019

Gli ultimi 12 mesi sono passati lasciandomi stupita e perplessa, lo devo ammettere. Mai come nel 2018 ho vissuto momenti diametralmente opposti sotto ogni aspetto. Un anno schizofrenico, potrei dire.

Ma nonostante le difficoltà e le grandi prove di coraggio che mi hanno fatto sudare tutte le camicie del guardaroba, ci sono alcuni insegnamenti e alcune scoperte che porterò con me nei mesi (e forse chissà anche negli anni) a venire.

Cosa è successo di bello nel 2018

Ci sono stati tanti momenti sorprendenti e davvero indimenticabili, come quando a giugno siamo partiti tutti e 4, cane compreso, con il nostro caravan e abbiamo viaggiato per due mesi in giro per l’Europa. (se giustamente pensate sia uno scherzo o una follia andate a vedere il profilo ig the_errant_pack).

E durante questo cammino durato 365 giorni ho scoperto alcune novità e preso decisioni importanti che non intendo abbandonare mai più. Ed eccole qui:

Audiolibri

Gli audiolibri sono stati per me LA SCOPERTA, la rivoluzione dopo che, con la nascita di Goran, ho quasi smesso del tutto di leggere per piacere. Ci tengo a precisare che non è stato come abbandonare il corso di Zumba del giovedì sera. Smettere di leggere come facevo una volta, avidamente e completamente rapita dalle pagine, mi ha privata di una parte di me che ha sete di storie avvincenti, personaggi incredibili ai quali affezionarmi o detestare dal profondo, viaggi in luoghi in cui non sono mai stata o mai potrò arrivare.

Il mio primo audio libro è stato quindi una vera e propria benedizione. Per questo, non finirò mai di ringraziare Florencia di Stefano-Abichain (aka florenciafacose) che attraverso le storie di instagram mi ha fatto scoprire Storytel, di cui Flo è una delle bellissime voci narranti.

Ora, grazie agli audiolibri, posso dare un senso a tutte quelle attività della giornata noiose o poco entusiasmanti: lavare i piatti, guidare, mettere in ordine la contabilità. Il mio primissimo audiolibro? La sovrana lettrice, di Alan Bennet, letto da Paola Cortellesi.

Podcast

Sulla falsariga degli audiolibri, anche i podcast sono entrati a far parte della mia vita e sono diventati una compagnia ormai indispensabile. Ne ascolto quasi uno al giorno. Essendo più brevi degli audiolibri, mi permettono di sfruttare anche pause di 20, 30 minuti. I miei preferiti al momento sono quelli di Senzarossetto di Giulia Cuter e Giulia Perona, Morgana di Michela Murgia e Abissoeditoriale di Maria di Biase e Alessandra Zengo.

Per me, che non sempre trovo interessanti i programmi radiofonici, figuriamoci quello che propongono in tv, sono manna in cuffietta.

Tempo per me stessa

Se mi trovo qui in questo momento, a concludere questo articolo del blog è perché ho preso le forbici e ho ritagliato dalle pagine della mia agenda il MIO TEMPO. Il mio tempo è quello che non dedico al lavoro, alla famiglia o alle faccende di casa. E’ il tempo che non riguarda le cose che si devono fare. E’ quel tempo che mi sono negata per circa due anni prima di capire quanto ne avessi bisogno.

Dal 2018, un’ora alla volta, ho trovato il tempo di fare attività fisica, di leggere, di fare formazione… ma soprattutto il tempo di stare da sola. Dall’infanzia fino all’età adulta, ho sempre goduto nel vivere dei momenti tutti per me. Stare con i miei pensieri, in silenzio, facendo le cose con calma e lentezza, mi ha sempre permesso di ricaricarmi. Perdere e ritrovare questa abitudine mi ha resa molto grata e felice, per questo d’ora in avanti intendo proteggere i miei momenti di solitudine.

Insomma, gli anni schizofrenici succedono. Secondo me sono quelli tosti che però servono ad aggiustare la rotta. Queste 3 cose belle sono arrivate tutte in un anno lunatico, ma formidabile sotto tanti aspetti.
Indietro non si torna, il viaggio prosegue davanti a noi. Quel che possiamo fare è decidere di portarci sulle spalle lo zaino con i ricordi migliori e i migliori strumenti per essere felici.